Un anno di magro in Borsa

Net Insurance brilla nelle contrattazioni di Borsa dell’ultimo anno

È Net Insurance la regina delle assicurazioni quotate a Piazza Affari in relazione al rendimento assicurato dal titolo nell’ultimo anno. La compagnia guidata da Andrea Battista ha fatto registrare un innalzamento del valore di Borsa di poco superiore al 40% nel corso degli ultimi dodici mesi distaccando di misura tutti gli altri titoli assicurativi trattati sul circuito italiano. Questo exploit del titolo ha consentito a Net Insurance di incrementare in maniera considerevole la propria capitalizzazione di mercato arrivando a toccare i 171 milioni di euro. Valori nemmeno lontanamente confrontabili con gli altri mostri sacri del comparto assicurativo quotati a Piazza Affari. «Nei primi nove mesi del 2022 i premi lordi contabilizzati dal Gruppo Net Insurance sono saliti del 20,2% rispetto al medesimo dato dell’esercizio precedente a 136,9 milioni di euro», si legge nella relazione di bilancio. «Il margine della gestione caratteristica (risultato tecnico netto) è ammontato a 14,2 milioni di euro, rispetto ai 10 milioni di euro al terzo trimestre 2021.

Questo porta, in termini di andamenti tecnici del business, il combined ratio (“CoR”) ad attestarsi al 68% al netto della riassicurazione (73% nel settembre 2021) e al 93% al lordo della riassicurazione (nel 2021 era pari 92%). L’utile di periodo prima delle imposte è stato pari a 14,2 milioni di euro (contro i circa 9,5 milioni di euro del 30 settembre 2021).
Mentre l’utile netto di periodo si è attestato a 10,5 milioni di euro (al terzo trimestre dell’esercizio 2021 ammontava a 8,6 milioni di euro)».


In termini di capitalizzazione, invece, la parte del leone l’ha fatta Generali che non sembra temere alcun rivale in Italia da questo punto di vista, forte di oltre 26,6 miliardi di euro di valorizzazione della compagnia, 20 miliardi in più della diretta rivale UnipolSai. «I risultati dei primi nove mesi riflettono la solidità del nostro Gruppo basata sulla nostra strategia focalizzata sulle linee di business più profittevoli e su fonti di utili diversificate», ha sottolineato il Group Cfo di Generali, Cristiano Borean. «Questo ci permette di continuare a generare valore nonostante il contesto macroeconomico. Generali sta conseguendo con successo una crescita sostenibile e sta aumentando costantemente il proprio risultato operativo, in coerenza con l’efficace implementazione del nostro piano strategico ‘Lifetime Partner24: Driving Growth’».


Guardando i dati di bilancio, nei primi nove mesi del 2022 il Leone di Trieste ha macinato oltre 2,2 miliardi di euro di utile netto che sale a 2,37 miliardi al netto degli impatti degli investimenti russi. Mentre i premi lordi sono cresciuti dell’1,3% a 59,8 miliardi di euro, grazie allo sviluppo del Danni (+10,3%), in particolare nel non auto. Premi in calo invece nel Vita (-2,9%) con una raccolta netta a 7,7 miliardi, guidata dalle linee unit-linked e puro rischio e malattia. Andamento poco mosso invece per i titoli Unipol e UnipolSai che nell’ultimo anno sono cresciuti di appena il 2-3% a Piazza Affari. Valori che scendono addirittura in territorio negativo limitando l’analisi dei corsi azionari all’ultimo mese.