Il ramo vita si rialza

Balzo in avanti della raccolta premi che chiude l’anno a +4,5%

Lasciato alle spalle un 2020 fortemente segnato la crisi economica determinata dagli effetti della pandemia, il 2021 è stato un anno di ripresa per il settore vita. Il volume dei premi è risultato in crescita del 4,5%, recuperando completamente la diminuzione registrata nell’anno precedente (-4,4%). Questo incremento, abbinato a
un ammontare degli oneri relativi ai sinistri in lieve diminuzione (-1,1%), ha determinato una raccolta netta (pari a 30 miliardi) in crescita di oltre 5 miliardi rispetto al 2020.

In deciso sviluppo anche la variazione delle riserve matematiche, passata dai 36 miliardi del 2020 a 51 miliardi nel 2021. Andamento simile a quello registrato per i
proventi tecnici finanziari che hanno raggiunto quasi 30 miliardi, oltre 10 miliardi in più rispetto al 2020.

Il settore ha inoltre registrato un risultato tecnico complessivo pari a 4 miliardi, superiore di mezzo miliardo rispetto al 2020.

«Lo scorso anno i premi del portafoglio diretto italiano, raccolti dalle 41 imprese operanti nei rami vita, sono stati pari a 105.873 milioni, in aumento del 4,5% rispetto all’anno precedente, quando la variazione annua era negativa e pari a -4,4%», hanno sottolineato gli esperti dell’Ania. «L’83% dei premi è stato generato dall’emissione di nuovi contratti o
dall’introito di premi unici aggiuntivi relativi a polizze già in essere. In termini percentuali, nel 2021 l’incidenza dei premi vita sulla raccolta complessiva (vita e danni) è stata pari al 75,6%, in aumento di mezzo punto percentuale rispetto all’anno precedente, riallineandosi dunque ai livelli prepandemia». In questo contesto, Generali Assicurazioni si è imposta ancora una volta in cima alla classifica relativa al rapporto tra proventi patrimoniali netti e investimenti che era stata nelle mani di Cattolica Life fino al 2018. Il Leone di Trieste ha registrato una decisa contrazione dell’indicatore che ha chiuso il 2021 al 6,23% rispetto al 9,15% di un anno prima. Valore inferiore anche al 7,3% del 2019. Alle spalle di Generali, quest’anno è salita Sara Assicurazioni che, con un livello dell’indicatore del 2,69%, ha strappato la posizione a Berica Vita.

Gradino più basso del podio per UnipolSai.


Poche le novità anche ai primi posti della classifica relativa al rapporto tra spese di gestione e premi netti dominata anche quest’anno da Fideuram Vita che, dopo il balzo in avanti dell’indicatore allo 0,60% registrato l’anno scorso, è riuscita a riportare il rapporto al di sotto dello 0,50% (per la precisione allo 0,45%), in linea con i valori del 2019 (0,48%). La seconda posizione è rimasta invariata anche quest’anno con Genertel Life abbonata al secondo gradino del podio con un rapporto dell’1,20%, in deciso rialzo se confrontato con l’1,02% del 2020. Chiude il terzetto di testa, CNP Vita Assicura.